Cos'è un sistema di rafrescamento serra?

Far evaporare l'acqua per ottenere il raffredamento è principio ben noto.
Anche nelle colture protette, negli anni, si sono creati impianti che sfruttano tale principio per combattere le elevate temperature che si possono generare all'interno di una serra.
Per ottenere il raffrescamento all'estremo della serra viene posizionato un ventilatore e dalla parte opposta dei pannelli in fibra permeabile e ovviamente bagnabile, mantenuti ad un grado di umidità elevata e continua per tutto il periodo in cui l'impianto deve funzionare. L'aria clada esterna passa attraverso questo materiale inumidito richiamata dall'azione dei ventilatori installati sul lato opposto ed inontrando l'acqua dei pannelli subisce un abbassamento della temperatura, causata dal'assorbimento di calore da parte dell'acqua che evapora.
Anche per gli impianti cooling è importante dimensionare correttamente l'impianto. La quantità di aria richiesta in questo processo è calcolata tenendo conto della superficio di terreno coperta dalla serra. Ogni metro quadro di pannello umidificato deve permettere l'entrata di 300mc/h di aria.
Il sistema funziona bene ed è efficiente quando l'umidità relativa esterma p bassa. Anche il numero dei venatilatori da impiegare è proporzionale al volume di aria interessata al movimento. Ad esempio per una serra di 2500 mq possono essere sufficienti due ventilatori elicoidali capaci di rimuovere 280 mc d'aria al minuto quando l'aria percorre la serra in senso longitudinale, e 4 ventilatori da 200mc se l'aria si sposta trasversalmente.

Cos'è un sistema di riscaldamento serra?

La scelta sul tipo di impianto di riscaldamento della serra presuppone la conoscenza di parametri di ordine tecnico rilevanti ed è fortemente condizionata anche da caratteri di tipo economico che devono essere considerati. Non esiste un impianto ideale bensì esistono impianti che riescono a creare condizioni climatiche idonee a mantenere uniforme il clima , all'interno della serrasempre tenuto conto delle caratteristiche della coltura impiantata all'interno. Ciò che viene comunemente chiamato "microclima" altro non è che la migliore condizione climatica dalla radice al fusto della pianta, garantita artificialmente da impianti di riscaldamento o di raffrescamento (chiamati cooling). La scelta di riscaldare la serra è determinata nella maggior parte dei casi, dalla necessità di proteggere le colture da eccessivi sbalzi termici che potrebbero danneggiare le piantine, ma è determinata anche dalla volontà di intensificare il prodotto.
Gli impianti di riscaldamento comunemenete installati sono solitamente composti da:

− un generatore di calore chiamato caldaia, alimentato a gasolio o a metano, che riscalda l'aria della serra (generatore d'aria calda)
− un generatore di calore denominato caldaia, alimentato a gasolio o metano che riscalda acqua calda ad una temperatura inferiore a 100°C. L'acqua viene poi distribuita attraverso condutture di mandata e ritorno, e per mezzo di corpi radianti o di aereotermi riscalda la serra.
Le parti fondamentali di un impianto si riscaldamento sono dunque la caldaia ed il mezzo scelto per la distribuzione dell'aria calda. La differnza fra i due sistemi sta tutta nell'esigenza del tipo di flessibilità che si vuole dare all'impianto: infatti il primo tipo di generatore può essere di tipo mobile, mentre il secondo tipo di impianto è fisso per via delle condutture di mandata e di ritorno.
La distrubuzione dell'aria può essere verticale o orizzontale. Come è noto il calore tende a dispordersi facilmente er via della tendenza a stratificarsi verso l'alto: per ridurre questa disporsione, i comuni generatori usati in serra sono in grado di riscaldare a bassa temperatura (circa 36°C) producendo grandi quantità di aria a bassa velocità di uscita.
La scelta sul tipo di distribuzione da dare all'aria calda all'interno della serra è fondamentale per ridurre gli sprechi. La distribuzione in senso orizzontale presenta maggiori problemi rispetto a quella verticale sebbene essa possa essere migliorata con la previsione lungo le condutture dell'impianto di canali forati.
Esiste anche la possibilità di prevedere impianti di riscaldamento tipo suolo/pavimento. In questo caso il riscaldamento interesserà anche il suolo e sarà realizzato con tubazioni in plastica di adeguata sezione, disposta a circa 40 cm di profondità e ad adeguata distanza l'una dall'altra di almeno 30 cm al centro e 15 cm ai lati. In questo caso la temperatura di eserizio sarà più elevata, a circa 50°C.

E' possibile infine predisporre un impianto di riscaldamento dei bancali installndo i corpi radianti nella parte superiore di questi o nella parte inferiore a seconda che si voglia una concentrazione di energia nel substrato ( solo sotto) oppure anche sopra la piantina, ossia anche nell'aria.
Tutti gli impianti di riscaldamento sono cosituiti da sonde o sensori per la rilevazione della temperatura. Una centralina elettronica elabora i dati e garantisce che i dati preimpostati dall'operatore siano sempre rispettati, allarmando se del caso, per malfunzionamenti o problemi di ogni genere. In questo modo si garantiscono i requisiti indispensabili di un buon sistema i controllo che sono: l'affidabilità delle apparecchiature impiegate che devono seguire standard qualitativi precisi; precisione delle informazioni e funzionalità dell'aparecchiatura acquistata.

Quali sono le applicazioni che possono avere con un impianto fotovoltaico?

Le applicazioni che si possono avere con un impianto fotovoltaico sono tante e svariate, e dipende dal numero di Watt. Ad esempio :

da 0 a 40 Watt Calcolatrici, radio, giocattoli, piccoli segnali luminosi, carica batterie portatili, etc.
Da 60 a 200 Watt Sistemi di Illuminazione, segnalazioni stradali, carica batterie per camper, sistemi rilevazione dati, etc.
Da 500 a 1000 Watt Piccoli sistemi di pompaggio, piccoli sistemi per edifici isolati
da 1 Kw a 10 Kw Edifici connessi alla rete elettrica, impianti stand alone, ripetitori di segnali, etc.
Da 10 Kw a 100 Kw Medi sistemi connessi alla rete elettrica, residenziali, industria.
Fino a 1000 Kw Grandi sistemi connessi alla rete elettrica, capannoni industriali, centrali elettriche,integrati negli edifici (facciate, coperture )

Che esposizione deve avere l'impianto fotovoltaico

In Italia l’impianto lo si espone a Sud con un angolo che può variare da 30° a 40° in
funzione della località (latitudine). Per inclinazioni inferiori a 30° o superiori a 60° occorre considerare dei fattori correttivi per valutare la produzione dell’impianto.
Per esempio rivestimenti di facciate, strutture architettoniche, etc.

Quali sono gli elementi che influenzano le prestazioni dei moduli fotovoltaici?

I principali elementi che influenzano le prestazioni dei moduli sono:
1) IRRAGGIAMENTO;
2) TEMPERATURA;
3) INCLINAZIONE;
4) ZONE D’OMBRA.
L’irraggiamento è la radiazione solare istantanea incidente sulla superficie di un oggetto.
I moduli producono energia elettrica non solo quando sono irradiati da luce diretta ma anche quando ricevono luce diffusa o riflessa.
Le variazioni di temperatura influiscono sia sulla corrente che sulla tensione prodotta. Con l’aumentare della temperatura oltre i 25° C diminuisce la tensione ed aumenta la corrente. L'inclinazione è importante in quanto contribuisce all'ottimale prestazione dell'impianto, che in teoria si potrebbe ottenere con i moduli piazzati perpendicolarmente ai raggi del sole ai raggi del sole. Ci sono impianti con dispositivi ad inseguimento dei raggi solari.
Infine, occorre evitare di posizionare i moduli vicino ad oggetti, piante e costruzioni che possano creare zone di ombra, permanenti o momentanee sui moduli. Gli ombreggiamenti possono,influire negativamente sulle prestazioni dell’impianto tutto.

Quanta energia produce un impianto?

L’Italia è conosciuta come il paese del sole. Il sole, soprattuttu nelle nostre zone del Sud Italia, rappresenta una fonte importante di energia rinnovabile, costante e affidabile.
La radiazione solare del nostro Paese è tra i 1.350 ai 1.950 KWh/m2 all’anno e corrisponde al contenuto
energetico di un barile di petrolio all’anno per ogni metro quadrato di terreno. Tuttavia, per avere un'idea di quanti Kwh si possono produrre in media in un anno con un impianto da 1 Kwp, si può fare riferimento alla tabella che segue nella quale si considera un impianto con esposizione a Sud ed inclinazione dei pannelli di 30° e assenza di ombreggiamenti

Nord Italia = da 1.100KWh a 1.200 KWh
Centro Italia = da 1.200KWh a 1.300 KWh
Sud Italia = da 1.300KWh a 1.500 KWh

Quanti moduli sono necessari per generare un Kwp?

Per detrminare e dunque dimensionare un impianto fotovoltaico occorre fare delle semplici operazioni matematiche. In particolare, definiti i Kwp necessari, occorre dividere i Kwp per la potenza di picco in Watt del modulo scelto. Tuttavia per sapere con esattezza che genere di pannelli fotovoltaici scegliere è bene affidarsi a tecnici specializzati che hanno consapevolezza delle caratteristiche tecniche dei moduli scelti e del loro rendimento.

Quali sono in breve i vantaggi della produzione di energia dal fotovoltaico?

Se si volessero riassumere i vantaggi della produzione di energia dal fotovoltaico vi sarebbe da dire innanzitutto che questo sistema energetico è affidabile, poco suscettibile a guasti e dunque necessita di poca manutenzione.Inoltre il sistema è vantaggiooso perchè produce energia elettrica là dove serve; il sistema è modulare cioè espandibile nel tempo e ha una durata elavata con un tasso di degrado di corca il 20% in 25 anni; la produzione di energia avviene senza componenti in movimento; l'impianto dà un valore aggiunto all'edificio sul quale è posizionato.

Qual'è il rendimento dell'impianto fotovoltaico?

Dare al sistema la giusta inclinazione e orientamento è fondamentale per aumetare il rendimento dell'impianto. Tuttavia, variazioni anche notevoli possono aversi nell'arco della stessa giornata. Durante le ore più calde infatti si avrà un rendimento maggiore ed un rendimento minore durante le ore meno calde. Si è visto che è possibile migliorare il rendimento, predisponendo appositi sistemi di inseguimento solare, che conferiscono all'impianto la possibilità di lavorare per più ore durante l'arco della giornata.

I pannelli fotovoltaici sono in qualche modo inquinanti?

La maggior parte dei produttori di pannelli foovoltaici certifica il processo produttivo con norme tipo EMAS e ISO14000. E' pertano importante fare ricadere la scelta giusta sulproduttore, per avere la garanzia di migliore qualità.

Da cosa è costituito un sistema fotovoltaico?

L'impianto fotovoltaico è costituito da un generatore, da un sistema di condizionamento e di ontrollo della corrente generata e da un accumulatore di energia. Il generatore fotovoltaico è costituito da un insieme di pannelli, collegati eletricamente in serie fra di loro, mentre il sistema di controllo è costituito da un inverter che ha la funzione di trasformare la corrente continua prodotta dai pannelli in corrente alternata fruibile dalle utenze.

Se non c'è il sole l'impianto funziona lo stesso?

L'impianto fotovoltaico funziona solamente in presenza di luce solare; la prouzione di energia pertanto dipende dalle condizioni meteo-climatiche presenti nel territorio dove l'impianto è installato. Ovviamente, in condizioni di cielo parzialemnte coperto l'impianto non si blocca del tutto, bensì esso è in grado di produrre con rendimento minore rispetto a quando l'impianto è perfettamente irradiato.

La grandine e la salsedine possono rovinare l'impianto solare?

I pannelli fotovoltaici vengono sottoposti prima della loro commercializzazione ad una fase progettuale/calcolistica che testa la loro resistenza agli agenti atmosferici che potrebbero comprometterne la funzionalità: fra questi anche la grandine. Pur tuttavia, per mettersi al riparo da eventi eccezionali con conseguenze altrettanto eccezionali, è possibile stipulare assicurazioni per la protezione dell'impianto stesso, il tutto spesso con modiche cifre

Le prestazioni di un pannello ftv si riducono nel tempo?

Certamente la perdita di resa dei pannelli fotovoltaici è un problema reale tuttavia ogni produttore di pannelli fotovoltaici garantisce che il proprio prodotto abbia una resa di almeno l'80% dopo 20 anni; inoltre è stato possibile rilevare in studi scientifici che a distanza di 20-25 anni la perdita massima di efficienza è inferiore all'8% (ossia ad un 0,4% annuo)

Come si effettua a manutenzione di un impianto ftv?

La manutenzione degli impianti fotovoltaici è minima in quanto i pannelli sono di solito privi di movimento. Ciò nonostante è consigliabile effettuare una ricognizione periodica circa lo stato di pulizia della superificie del pannello soprattutto in presenza di piogge e bulloneria. Per quanto riguarda l'inverter, partemaggiormente delicata dell'impianto, è preferibile fare una revisione almeno dopo 10 anni di utiluzzo. E' infine consigliabile verificare periodicamente gli strumenti che controllano la produzione di energia, assicurarsi del loro corretto funzionamento per scongiurare ripercussioni economiche spiacevoli

Qual'è il giusto dimensionamento dell'impianto fotovoltaico?

La domanda circa il giusto dimensionamento dell'impianto fotovoltaico soggiace alla scorretta visione secondo la quale a causa del normale decadimento delle prestazioni di un pannello fotovoltaico durante il tempo, sia utile sovradimensionare l'impianto per stare su livelli ottimali di produzione anche oltre i 20 anni previsti dagli incentivi. In verità, dimensionare l'impianto in maniera corretta è operazione che richiede la considerazione di vari elementi: innanzitutto dipende dal tipo di consumo che si fa dell'energia prodotta e dal tipo di beneficio che si vuole ottenere dalla produzione di energia stessa: se infatti si produce energia sufficientemente per sè è consigliabile immettere nella rete il surplus prodotto per ottenere un guadagno maggiore.

La serra necessita di concessioni o di permessi?

Ogni comune prevede all'interno del proprio PRG norme particolri, per cui è consigliabile informarsi preventivamente su che territorio comunale si vuole impiantare la serra, sebbene nella maggior parte dei casi essendo la serra amovinile, smontabile, non si necessita di permessi o autorizzazioni.

E' possibile montare la serra autonomamente?

Promec garantisce la possibilità di affidarsi per l'installazione delle serre a tecnici qualificati e specializzati per il montaggio, oltre che la possibilità di avere un impianto "chiavi in mano", comprensivo anche del montaggio della struttura oltre che della fornitura della stessa. E' sempre preferibile affidarsi dunque a squadre di tecnici competenti, per evitare di incorrere in problemi. Tuttavia, su richiesta è possibile avere, per strutture standard e semplici, schemi di montaggio.

Quale materiale di tamponamento è preferibile scegliere?

Scegliere il tipo di copertura della serra dipende dal tipo di coltivazione che si intende fare. Se infatti per la coltiv azione di fiori è sufficiente e preferibile il vetro, ci sono casi in cui è preferibile la coibentazione con policarbonato. La maggior parte delle serre per orticoltura è però coperta con plastica specifica per serre, acquistabile presso azeinde specializzate nella commercializzazione di questo prodotto

Perché scegliere una serra in alluminio?

E' consigliabile scegliere una serra in alluminio perchè la serra in alluminio garantisce il massimo in termini di luce e di calore,essa inoltre dura a lungo e non ha bisogno di eccessiva manutenzione.